Chi è il Personal Shopper

Il personal shopper è una figura professionale che aiuta la propria clientela a fare shopping.
Può sembrare un lavoro semplice e alla portata di tutti, ma in realtà sono necessarie specifiche competenze e capacità.
Si tratta di un vero e proprio consulente per gli acquisti, che dispensa consigli su dove, cosa e come comprare.

Cosa fa il Personal Shopper

Il personal shopper deve istaurare un legame di fiducia e confidenza con il cliente, al fine di scoprire le sue esigenze. Il suo intento primario è infatti quello di curare l’immagine che il soggetto in questione vuole dare di sé al resto del mondo.
È fondamentale quindi avviare fin dall’inizio un dialogo aperto e sincero tra le due parti, in modo da facilitare il personal shopper nella raccolta di informazioni sullo stile di vita, abitudini e gusti.
Approfondito questo aspetto, entrano in gioco le conoscenze del Personal Shopper in tema di brand e trend del momento, negozi e boutique, piattaforme online.
Tra le mansioni principali che svolge quotidianamente un Personal Shopper troviamo:
• Accompagnare personalmente il cliente in tour di shopping nei negozi fisici e online;
• individuare dove poter far acquistare il prodotto migliore;
• consigliare outfits e combinazioni di accessori;
• Indicare colori, tessuti e vestibilità più consoni alla persona sia in termini di fisicità che di personalità.
L’obiettivo del professionista è quello di far vivere al cliente la migliore esperienza di acquisto possibile.
Quante volte ci sarà capitato di uscire a comprare un abito per una cerimonia importante o per “svecchiare” il guardaroba, ma siamo tornati a casa innervositi e senza aver concluso niente?
Partiamo da casa con le idee poco chiare, ci perdiamo in negozi enormi e non sappiamo da dove cominciare. Per non parlare della fatica di fare la fila per il camerino e provarsi i capi di abbigliamento.
Non esiste una ricetta segreta universale per dare consigli sugli acquisti.
Quello del Personal Shopper è infatti un servizio esclusivo e personalizzato, che consente al cliente di ottimizzare i tempi e di godersi il momento sotto ogni aspetto.
Una buona capacità imprenditoriale è un elemento basilare di questa professione.

È importante saper costruire rapporti duraturi e alimentare un giro di clienti fedeli e affezionati, avere la capacità di gestire la parte organizzativa pratica, ma anche amministrativa, come ad esempio la stipulazione di contratti di collaborazione con i negozi e i brand.

Lo shopping compulsivo

Hai mai sentito parlare di shopping compulsivo?
È un comportamento patologico che porta all’acquisto cronico e ripetitivo di cose di cui spesso
non abbiamo una reale necessità.
Si può definire come una vera e propria sorta di dipendenza, ovviamente senza il ricorso a sostanze stupefacenti.
Ad amplificare questo fenomeno concorrono fattori sociali e culturali: la tendenza ad accumulare beni, l’obbligo di sentirsi sempre alla moda, la possibilità di acquistare online grazie a siti di e-commerce attivi 24 ore su 24.
Le spese “compulsive” riguardano solitamente abiti, scarpe, borse, gioielli e prodotti di bellezza e i soggetti più colpiti sono le donne.

3 profili di compratori compulsivi

-Chi si lascia guidare dall’impulsività: chi esce di casa per andare a fare la spesa, ma poi si ritrova incantata/o di fronte ad una vetrina e torna a casa con due sacchetti colmi di acquisti non premeditati, ma soprattutto superflui.
-Chi fa shopping per contrastare emozioni negative: un litigio col partner, una giornata impegnativa a lavoro, problemi in famiglia. Come accade per il cibo, il risultato è una vera e propria abbuffata di shopping, dettata da un bisogno di riempirsi “emotivamente” e non dalla necessità di rinnovare il proprio armadio.
-I fashion victims: chi è fortemente influenzato dal fast fashion e/o dalle tendenze del momento. Ogni stagione è fondamentale stare al passo con la moda e acquistare il capo/oggetto must have per sentirsi integrato e socialmente accettato.

Alcuni consigli pratici

Ti sei ritrovato in una delle tre precedenti descrizioni?
Sicuramente fai ancora in tempo ad uscire da questa “trappola”, prima che diventi un comportamento troppo radicato e da affrontare con un opportuno sostegno psicologico.

Ti lascio alcuni piccoli escamotage che possono aiutarti:

-Evita di pagare con carta di credito: il fatto di pensare che l’addebito sarà fatto il mese dopo da parte della tua banca, potrebbe spingerti a osare un po’ troppo.
-Limita lo shopping online e fai attenzione alle offerte non tanto “offerte”, da cui siamo continuamente tentati in tv e sui social.
-Ogni volta che fai acquisti imponiti un budget da non superare e scrivi una lista delle cose di cui davvero hai bisogno: mettere tutto nero su bianco aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza.

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