Skincare e cosmeticoressia

Skincare e cosmeticoressia

Sta rimbalzando in questi giorni su internet e sui giornali l’allarme per la diffusione tra le bambine e le ragazze giovanissime di un’eccessiva attenzione alla cura personale, in particolare della pelle del volto, che le porta ad utilizzare prodotti cosmetici destinati a visi più maturi e avere una routine di cura della pelle pari o superiore a quella di molte donne adulte.

Si parla perfino di cosmeticoressia, ovvero un disturbo psicologico che porta ad avere una preoccupazione esagerata per il trucco, la cura della pelle e il proprio aspetto esteriore.

Per trattare in modo più completo ed esaustivo questo argomento ho chiesto l’aiuto della dottoressa Giada Desideri, psicologa e psicoterapeuta.

Prima di riportare le sue interessanti osservazioni su questo fenomeno, inquadrato in un’analisi più generale relativa alla crescita dei bambini e al loro rapporto con i genitori, propongo alcune riflessioni sulla skincare e sul suo utilizzo.

Ci occupiamo della pelle fin dalla nascita

I genitori si prendono cura della pelle dei loro figli fin da quando sono molto piccoli, massaggiandola con apposite creme idratanti dopo il bagnetto, oppure prevenendo il rossore da pannolino con i prodotti opportuni.

Prima dell’esposizione solare li proteggiamo con le creme contenenti i giusti filtri per i raggi ultravioletti in modo da evitare arrossamenti, scottature e problemi più gravi.

Nel periodo dell’adolescenza si insegna ad avere particolare cura della pelle del volto, per prevenire piccole infiammazioni, brufoletti, e si accompagnano a visite mediche specialistiche nel caso in cui si presenti l’acne giovanile.

I genitori trasmettono ai figli l’importanza di prendersi cura anche della pelle, come degli altri organi, utilizzando prodotti adatti alle varie età e con finalità specifiche.

Non è sbagliato usare creme idratanti per il viso anche in giovane età, ma è sproporzionato ricorrere a una skincare da adulti che prevede anche prodotti per la prevenzione delle rughe e molti altri cosmetici che potrebbero anche non essere indicati per le pelli di bambine e adolescenti.

Molte di queste ragazze si riprendono mentre detergono il volto e applicano i vari prodotti, con movimenti e atteggiamenti tipici delle influencer più adulte.

È a questo punto che dovrebbe esserci l’intervento di un genitore, per limitare i potenziali danni di questo atteggiamento, ed è di questo che ho parlato con la dottoressa Giada Desideri.

Il parere professionale

L’ossessione delle bambine per la skincare – sostiene la dottoressa – nasconde un problema grave, una vera emergenza, che non riguarda tanto il modo di essere di queste giovanissime quanto il tipo di educazione che ricevono. Fin da molto piccoli, bambini e bambine sono “intrattenuti” con gli smartphone, che i genitori consegnano loro affinché non piangano o non facciano confusione. In questo modo, però, potrebbero essere esposti a contenuti che in quella fascia d’età non dovrebbero vedere.

Le alternative esistono, si possono stabilire dei momenti della giornata specifici in cui i ragazzi utilizzano il telefono, sempre con la supervisione di un adulto. E i genitori stessi dovrebbero ritagliarsi del tempo di qualità con i figli in cui anche loro mettono da parte il proprio cellulare e non si lasciano distrarre da notifiche e chat.

Per accrescere l’autostima dei più piccoli è importante che vengano cresciuti lontano dai social e educati al loro uso al momento opportuno. I genitori dovrebbero anche aiutare i propri figli a sviluppare il senso critico, in modo che non siano attratti da tutto quello che dà visibilità senza riuscire a capire cosa è adatto a loro e cosa non lo è.

Ignorare questi aspetti, in presenza di comportamenti che ripropongono dinamiche adulte, potrebbe avere come conseguenza lo sviluppo di ossessioni che inducono le ragazzine a volere sempre di più da loro stesse, a ricercare la perfezione estetica, con il rischio di cadere in trappole ancora peggiori, come il disturbo ossessivo-compulsivo, per bloccare il quale serve un intervento professionale immediato.

I genitori hanno gli strumenti per aiutare le bambine a non incorrere in questi pericoli, supervisionando con cura l’uso dello smartphone, vietandone l’uso fino a un’età adeguata, evitando di acquistare i prodotti cosmetici che non sono adatti alla loro età.

Farsi aiutare da persone competenti

E se i genitori hanno dubbi su quali prodotti siano più adatti per le loro figlie e i loro figli, possono chiedere un consulto dermatologico a uno specialista o, in assenza di patologie mediche, farsi aiutare da una consulente di bellezza, che non solo consiglia i prodotti cosmetici migliori, ma insegna anche qual è la giusta mentalità, il giusto compromesso tra prendersi cura di sé e la fissazione per il proprio aspetto esteriore.

Una consulente di bellezza non vende prodotti e non ragiona con la logica di chi deve avere un ricavo da quello che consiglia, ma propone ciò di cui si ha realmente bisogno, senza eccedere.

Se hai bisogno di una psicologa e psicoterapeuta per affrontare problematiche legate ai disturbi di cui abbiamo parlato o anche altri di natura psicologica, puoi contattare la dottoressa Giada Desideri.

Se invece ti serve una consulente di bellezza che ti dia i giusti consigli per scegliere i migliori prodotti cosmetici e curi la tua immagine a 360°, chiamami al 3208516012, oppure scrivimi una mail all’indirizzo infotaniapellegrini@gmail.com o vienimi a trovare nel mio studio di Montecatini Terme, in via Carducci 35.

Ti aspetto.

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